Tommaso, non ne ho avuti più, come lui, di alunni.
aveva un problema al piede che non camminava mica come tutti, faceva fatica. eppure giocava a pallacanestro. che era piccolo, oltretutto.
con gli occhiali, anche, di quelli che ti fanno gli occhi più grandi di quelli che hai.
era l'unico che rideva alle mie battute. perché i bambini, di solito, hanno un senso dell'umorismo piuttosto scarso. e questo, per me, a far la maestra, è un problema.
un giorno con una classe eravamo andati tutti nell'aula di inglese, che stava al piano sopra e bisognava portarsi dietro il libro, l'astuccio, il quaderno, e quando arrivavamo di sopra c'era sempre quello che non aveva il quaderno, o il libro, o l'astuccio, un giorno dicevo arriviamo su e in tre o quattro mi dicono che non hanno il quaderno. io, che pazienza ne ho poca, e l'avevo già tutta usata a dirgli, prima di salire, 'avete preso tutto?' gli faccio: avanti, andate a prendere il quaderno!! quale quaderno, maestra? ma come quale quaderno, QUELLO DI GEOGRAFIA!!! i tre terrorizzati in fila partono in silenzio. dopo un po', che non tornavano, viene su la mia collega (eh, lo so: il problema è grosso): scusa, ma perché ti serve il quaderno di geografia???
per fortuna che tommaso in quella classe lì non c'era, altrimenti ci saremmo messi a ridere come degli scemi tutti e due, invece ho spiegato alla mia collega cosa era successo, e un po' mi è passata, la voglia di fare battute.
ecco, tommaso non li legge, i post in cui, secondo lui, faccio le riflessioni letterarie. che non le faccio mai, perché non sono capace.
tommaso ha fatto il mio liceo, e non lo so come mai, che, finita la scuola, ha il rigetto per la letteratura. perché io, con tutto che la scuola mi faceva schifo e tutto il resto, a me i libri non mi hanno fatto schifo mai.
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