mercoledì 18 luglio 2012

mare 1


mia madre ha affittato un appartamento al mare.  il tempo di lavare e stirare tutto, fare le valigie e siamo qui. mauro verrà qualche giorno nel weekend. per il resto, io, mia madre, i bambini e i figli di mio fratello. totale, cinque bocie in fila come i nanetti di biancaneve da portare al mare.
quando ero piccola, finita la scuola, andavo sempre al mare con mia nonna. i miei affittavano un appartamento al mare, per un mese. ci portavano giù e poi venivano al fine settimana,  a volte. a volte no. io non ho ricordi, da piccola, di una vacanza coi miei. solo la nonna e i miei fratelli, e la zia alba e lo zio guido. ammucchiavamo le monetine da 10 e cinque lire per giocare a carte.  una volta almeno ci alzavamo a vedere l’alba sul mare, e cercare le vongole a riva. 
io odiavo il mare. mi scottavo da star male solo a fare il bagno, sulle guance sotto agli occhiali, stramaledetti occhiali di metallo che mi piagavano il naso, non sopportavo il sale sulla pelle,  la sabbia dappertutto, sui barattoli delle creme, sulle lenzuola nel letto. la vegetallumina a strato sulla schiena gonfia per il troppo sole. la sedia a sdraio è un’invenzione orrenda. sarà che all’asilo ci facevano dormire su delle sdraiette che a me parevano create apposta per non farti dormire. già odiavo dover dormire. non mi piaceva niente dell’asilo. solo suor clara, una suora buona. è morta anche lei.
adesso il mare mi piace perché basta così poco. soprattutto quand’ero più magra. a fare la valigia non ci vuole niente. la cosa più ingombrante è il telo da bagno. la montagna è più esigente. e poi l’abbronzatura smagra. adesso poi non mi scotto più come una volta. mi viene direttamente l’eritema.
la tipa che ci ha affittato l’appartamento non ci ha messo il mocio, solo straccio e spazzettone, ma ha una connessione wifi. crittata, ovviamente. è pieno di connessioni, tutte crittate, anche quella dell’albergo nettuno che è pieno solo di veci che non se ne fanno niente. sto post lo pubblicherò quando torno a casa.
alla tipa dell'appartamento non piacciono i bambini. se sapeva che ne avevamo cinque non ce lo dava, l'appartamento. ha detto così a mia madre appena l'ha vista.
ieri juliette per le scale le ha chiesto: 'dov'è la signora che non le piacciono i bambini?'
io non sapevo che dire. lei non ha capito subito, e juliette gliel'ha ripetuto. anche agostino. santa innocenza.
bruno continua a pisciarsi sotto e non ho la lavatrice. cioè, ce l’ho, ma al piano terra. la manopola dell’acqua fredda e caduta sul piede di antonio. ieri sera mi è rimasta in mano la doccetta.
i bambini si divertono un sacco. vederli impegnati con la sabbia e guardarli fare il bagno è una gioia grande - per fortuna che c’è la nonna, io odio le alghe e , come ho già detto, il sale, ma soprattutto ho il mio solito mega ciclo (odio anche quello).


antonio è così piccolo e tra poco non me lo ricorderò più. continuo a cercare di fissarmi nella memoria come sono, le piccole cose che fanno, ma non ci riesco.
già adesso guardo le foto e non ricordo che siano stati così piccoli.
suona la campana della messa delle 7 e mezza.  ci vorrei andare ma i bambini dormono  e poi mia madre è partita prima delle 6 come ogni mattina, per la passeggiata sulla spiaggia. è tornata ora, vado a fare colazione. una delle poche cose che ho sempre amato del mare. insieme al pane e al momento in cui in spiaggia non c’è più nessuno.

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