mia madre ha
affittato un appartamento al mare.
il tempo di lavare e stirare tutto, fare le valigie e siamo qui. mauro
verrà qualche giorno nel weekend. per il resto, io, mia madre, i bambini e i
figli di mio fratello. totale, cinque bocie in fila come i nanetti di
biancaneve da portare al mare.
quando ero
piccola, finita la scuola, andavo sempre al mare con mia nonna. i miei
affittavano un appartamento al mare, per un mese. ci portavano giù e poi
venivano al fine settimana, a
volte. a volte no. io non ho ricordi, da piccola, di una vacanza coi miei. solo
la nonna e i miei fratelli, e la zia alba e lo zio guido. ammucchiavamo le
monetine da 10 e cinque lire per giocare a carte. una volta almeno ci alzavamo a vedere l’alba sul mare, e cercare le vongole a riva.
io
odiavo il mare. mi scottavo da star male solo a fare il bagno, sulle guance
sotto agli occhiali, stramaledetti occhiali di metallo che mi piagavano il
naso, non sopportavo il sale sulla pelle,
la sabbia dappertutto, sui barattoli delle creme, sulle lenzuola nel
letto. la vegetallumina a strato sulla schiena gonfia per il troppo sole. la
sedia a sdraio è un’invenzione orrenda. sarà che all’asilo ci facevano dormire
su delle sdraiette che a me parevano create apposta per non farti dormire. già
odiavo dover dormire. non mi piaceva niente dell’asilo. solo suor clara, una
suora buona. è morta anche lei.
adesso il
mare mi piace perché basta così poco. soprattutto quand’ero più magra. a fare
la valigia non ci vuole niente. la cosa più ingombrante è il telo da bagno. la
montagna è più esigente. e poi l’abbronzatura smagra. adesso poi non mi scotto più
come una volta. mi viene direttamente l’eritema.
la tipa che
ci ha affittato l’appartamento non ci ha messo il mocio, solo straccio e
spazzettone, ma ha una connessione wifi. crittata, ovviamente. è pieno di
connessioni, tutte crittate, anche quella dell’albergo nettuno che è pieno solo
di veci che non se ne fanno niente. sto post lo pubblicherò quando torno a casa.
alla tipa dell'appartamento non piacciono i bambini. se sapeva che ne avevamo cinque non ce lo dava, l'appartamento. ha detto così a mia madre appena l'ha vista.
ieri juliette per le scale le ha chiesto: 'dov'è la signora che non le piacciono i bambini?'
io non sapevo che dire. lei non ha capito subito, e juliette gliel'ha ripetuto. anche agostino. santa innocenza.
bruno
continua a pisciarsi sotto e non ho la lavatrice. cioè, ce l’ho, ma al piano
terra. la manopola dell’acqua fredda e
caduta sul piede di antonio. ieri sera mi è rimasta in mano la doccetta.
i bambini si
divertono un sacco. vederli impegnati con la sabbia e guardarli fare il bagno è una gioia
grande -
per fortuna che c’è la nonna, io odio le alghe e , come ho già detto, il sale,
ma soprattutto ho il mio solito mega ciclo (odio anche quello).
antonio è
così piccolo e tra poco non me lo ricorderò più. continuo a cercare di fissarmi
nella memoria come sono, le piccole cose che fanno, ma non ci riesco.
già adesso
guardo le foto e non ricordo che siano stati così piccoli.
suona la
campana della messa delle 7 e mezza.
ci vorrei andare ma i bambini dormono e poi mia madre è partita prima delle 6 come ogni mattina, per la passeggiata sulla spiaggia. è tornata ora, vado
a fare colazione. una delle poche cose che ho sempre amato del mare. insieme al
pane e al momento in cui in spiaggia non c’è più nessuno.
Nessun commento:
Posta un commento