venerdì 27 gennaio 2017

una pena congrua

a me piace tanto, il calcio, perché il calcio è come la vita, uguale, ma ormai non riesco più a guardare una partita intera con entusiasmo per via di un atto per me insopportabile e che ormai è tracimato dal campo di calcio alla vita di tutti i giorni: alzare le mani. uno entra sulle gambe dell'avversario spaccandogli i legamenti? alza le mani. tira la maglietta, altra cosa insopportabile, fino a strapparla? alza le mani. come dire: io? ah no, io non c'entro!
sei in diretta mondiale, ma tu alzi le mani. ti hanno visto tutti, non solo l'arbitro, l'aiutante dell'arbitro, i guardalinee, quelli che riempiono lo stadio, no, tci sono anche utti quelli che ti stanno guardando alla tv a pagamento e non, su internet, su premium, sky, chi più ne ha più ne metta, ma tu no, tu alzi le mani. negare sempre e comunque.
non ci fa caso più nessuno, ormai.
così stamattina mi ha veramente colpito la notizia di quello che aveva ammazzato la moglie e i figli perché non sapeva come fare a dirle che voleva il divorzio, e poi era andato a vedere la partita dei mondiali sul maxischermo, che gli hanno dato l'ergastolo, e adesso che doveva fare l'appello, ha scritto ai giudici, due righe, per dire: no no, va bene così, me lo merito, scusate del disturbo, saluti.

per la precisione, secondo il corriere della sera, ha scritto così:
rinuncio, considerando congrua la condanna inflittami in primo grado e scusandomi per la perdita di tempo. Fiducioso in un favorevole accoglimento, porgo i più distinti saluti. In fede, Carlo Lissi

Nessun commento:

Posta un commento