venerdì 27 gennaio 2017

memoria



in occasione della giornata della memoria, il nostro presidente ha detto che
'Auschwitz è diventato un monumento contro l'orrore nazista. Ma è, e deve essere, anche la testimonianza consapevole, di quali sciagure sia capace di compiere l'uomo quando abbandona la strada della convivenza e della solidarietà e imbocca la strada dell'odio'.
no, io non credo che sia così. che sia solo così.
la shoah, io, è da quando ho l'età della ragione che ci giro intorno.
come ho detto oggi alle mie colleghe, che non ho neanche potuto parlare con gli alunni del film che avevamo appena visto, il bambino col pigiama a righe, perché ero troppo sconvolta, io, gli ho detto alle mie colleghe, dopo decenni che leggo, vedo, ascolto tutto e tutti quelli che ne parlano, adesso non ci riesco più, a vedere questi film, non ce la faccio proprio. e tralasciamo il fatto che il figlio del nazista, il bambino amico del bambino ebreo, si chiami proprio come mio figlio.
la storia dell'antisemitismo non è la storia di una delle tante segregazioni razziali, è qualcosa di più, di più grande, mostruoso, è qualcosa di inconcepibile, come insegna primo levi.
perché, mi è sembrato di capire in tutti questi anni che cerco di capire come è potuto succedere,la shoah è stato il tentativo di legalizzare il male, di invertire l'ordine delle cose, mettere l'etichetta 'giusto' sul supremamente ingiusto, su quell'odio, quel male che ognuno di noi ogni giorno è chiamato  a scegliere di tenere a bada, e invece loro, i nazisti, volevano che diventasse legale, odiare qualcuno, così potevano essere bravi padri di famiglia, bravi cittadini, servitori dello stato, amanti dell'arte, della musica, del bello e del buono, perché avevano confinato il male che era dentro di loro nei campi, l'avevano caricato sulle spalle degli ebrei, e un po' alla volta li stavano eliminando, come se si potesse così facilmente eliminare il male, uccidendo un capro, bruciandolo in olocausto.

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