venerdì 6 novembre 2015

pietà e tenerezza


che guevara morto. l'hanno trasportato legato ai pattini di un elicottero e il vento gli ha aperto gli occhi.
sta per cominciare o è già cominciato non lo so un nuovo programma su radio 3 e fanno la pubblicità alla radio usando uno slogan che io non lo sapevo come mai ma mi faceva venire in mente che guevara, e lo slogan è 'senza pietà, senza mai perdere la tenerezza', che più lo sento e meno mi convince.
insomma oggi finalmente trovo il tempo di fare una ricerchina su internet e scopro che praticamente è una citazione del che, in particolare la seconda parte, senza perdere la tenerezza, che è anche il titolo di una famosa oltre che corposa (700 pagine) biografia del che scritta da taibo paco  ignacio II.
resto sempre impressionata quando affiorano alla coscienza frammenti di quel magma informe che le scorre sotto. quanta roba che c'è là sotto che manco me la immagino.
comunque, ecco, volevo dire che secondo me la frase giusta è 'con giustizia, senza mai perdere la pietà'. certo, lo capisco benissimo, fa molto meno effetto che senza pietà, senza mai perdere la tenerezza'.
è un po' come il discorso della misericordia. che non è la sospensione del giudizio.
mi pare sempre più evidente che per papa francesco come per tutti del resto ci sono delle cose, dei peccati, li chiamo io, che meritano sempre e comunque la misericordia. altre, in particolare quelli che centrano coi soldi e tutto quello che gli va dietro, no. chi sono io per giudicare vale solo per qualcuno.
invece deve valere per tutti.
gesù non giudica la prostituta che i benpensanti e i dottori della legge volevano lapidare, ma non giudica neanche il truffatore ladro estorsore brutto e basso zaccheo.
l'incontro con gesù per tutti quelli che l'hanno incontrato davvero è stato un cambiamento radicale di vita. la prostituta, zaccheo, la samaritana, il lebbroso tornato a ringraziarlo dei dieci guariti.
ho trovato qui nella biblioteca della canonica in cui vivo un libretto delle edizioni paoline che in fondo, come appendice, ha poche pagine titolate 'catechetica in briciole' di albino luciani, alias giovanni paolo I, che è ormai passato alle cronache come un cattoprogressista, vittima di un complotto di tradizionalisti, spie della cia e chi più ne ha più ne metta. al secondo capitolo, leggo:

Senza dire di tanta altra gente, che frequenta la Chiesa e si crede pia e invece manca completamente di idee religiose; crede di aver fede ed ha solo del tenerume; cerca nella pietà non il volere di Dio, ma impressioni, sentimenti e vaghe ebbrezze; ignora la vera devozione e pratica un mucchio di devozioni legate a certe formule, a certi numeri, metà cabala, metà superstizioni; svuota la testa e il cuore e carica unicamente il sistema nervoso.

albino luciani, catechetica in briciole, ed. paoline, p. 125








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