prima dell'incontro con i genitori di un bambino problematico esprimo alle colleghe la mia agitazione. 'Tu?' mi fa la collega di religione 'ma se sei la sicurezza in persona!'. La sicurezza in persona. non so se ridere o piangere. solo perchè sto dalla mia parte. io, coi miei mille dubbi, le mie mille insicurezze, gli scrupoli, le angosce.
quando ho sentito che hanno fatto sto film, 'emotivi anonimi', sui gruppi di autoaiuto per iperemotivi, nati sulla falsariga di quelli per alcolisti, ho pensato a quanta fatica, quanta sofferenza mi sarei potuta risparmiare, se ne avessi potuto frequentare uno. ne ho parlato anche con mauro. 'ma dai, questi sono casi patologici'. ma che ne sai tu? che ne sai???? che ne sai del sudore che ti cresce dentro come l'espresso nella moka, e puzza nonostante la doccia appena fatta e l'antiodorante e il profumo, del rossore che ti gonfia la faccia, e ti fa strizzare gli occhi, e gli occhi di tutti addosso.
certo, non sono mai svenuta, io, ma ogni volta che ad un esame dovevo rispondere all'appello era tale la tensione che poi avrei potuto andare a casa. e infatti, spesso ci tornavo, senza voto. gli esami orali per me erano tutti specchi su cui io non ero minimamente in grado di arrampicarmi. il vuoto mentale, la secchezza delle fauci, nella testa un unico pensiero: ma quand'è che finisce? sperare che finisse, che una volta tanto mi facessero una domanda di cui sapevo bene la risposta, e ce n'erano.
mi ha salvato, si fa per dire, la mia ironia, fin quando non si è calcificata in sarcasmo.
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