ieri ho scoperto una parola nuova: abilismo.
pare, dal giretto veloce che ho fatto in rete, che sono tra i pochi a non averla mai sentita.
ma da dove salta fuori sta parola inusitata, mi chiedo?
in pratica, è una parola formata come 'razzismo', solo che sulla parola
'abile'. sarebbe l'atteggiamento di chi discrimina le persone sulla base
delle loro abilità. chi discrimina i disabili. certo, dopo che hai capito cosa significa, non ci vuole mica tanto a capire da dove l'hanno tirata fuori.
ma a me, non so perché, non mi piace, non mi sembra idonea. perché?
mi vengono in mente tante parole simili, come salutista, come illusionista, genetista, autista, parole che non hanno niente di negativo...
certo, c'è razzista, ma in razzista, è il concetto di 'razza' ad essere di per sé negativo. idem con 'negazionista'. 'abile', invece, non ha niente di negativo. ieri avevo provato a discuterne con professore, senza riuscirci. siccome la treccani riporta la parola, il problema non esiste. come se mettere in discussione una parola significasse mettere in discussione il concetto stesso di discriminazione che vuole nominare.
in realtà, ho letto proprio sulla treccani, perché il motore di ricerca ce l'ho anch'io, uguale a quello del prof, che questa parola l'ha riportata per la prima volta il corriere della sera un paio di anni fa.
ma che parola è? e che bisogno c'era di una nuova etichetta incomprensibile? e la discriminazione ponderale (sei discriminato a causa del tuo peso), a me tanto cara, ormai l'unica che non abbia lo stigma sociale, rientra nell'abilismo?
e dare del deficiente, cretino, idiota a chi, secondo te, non usa nel modo corretto il cervello, cosa che, sui social, fanno un po' tutti, in genere con persone che la pensano in modo diverso da te, non rientra nell'abilismo????
ma possibile che, come sempre, sono l'unica che si fa ste domande?
mah!
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