lunedì 15 marzo 2021

 

 

ieri su fb c'era un post sulle audiocassette, che ho pensato: ecco, il solito post nostalgico sulle cassette. che ogni tanto, su fb, salta fuori la foto della bic o della matita e della cassetta, che solo hai una certa età sai cosa c'entrano l'una con l'altra, perché il nastro magnetico delle audio cassette spesso rimaneva incastrato nel registratore, e peri riavvolgerlo dovevi incastrare la punta di una penna bic o una matita nella rotella dentata della cassetta e giravi la penna finché il rotolino del nastro era a posto. Se ti andava bene e il nastro non si era rotto.
Invece il post c'era perché è morto l'inventore delle cassette, lou ottens. che cosa incredibile. una cosa che i miei figli manco sanno cosa sia, e quello che l'ha inventata era ancora vivo. aveva 94 anni. una decina d'anni più di mio padre. la sua invenzione non gli è sopravvissuta. è un po' come quando ti muore un figlio. non è naturale.
per me, che mi ritengo, e in realtà lo sono, una donna dell'altro secolo, anzi dell'altro millennio, è una cosa difficile da concepire. questo tempo che va così veloce che vorrei non esserci.
la velocità brucia tutto, la velocità è superficialità, e poi io odio che le cose finiscano.
sul web ho letto anche che le cassette sono tornate, ma non credo durerà tanto.
comunque.
io le cassette le adoravo.
la cassetta era democratica. il vinile costava. la cassetta era l'alternativa povera, e poi vuoi mettere la durata? cassette, ce n'erano perfino da 120 (minuti). ma non solo: nessuno poteva registrarsi un vinile. la cassetta, invece, la potevi REGISTRARE. che cosa incredibile. tutti i mangiacassette, tanti almeno, potevano registrare. e non solo dalla radio, o da un'altra cassetta, se avevi il doppio nastro (e io ce l'avevo).
e poi: ti potevi registrare anche tu. questa era una figata. quante cassette che ho fatto per il mio moroso quando era militare. i regali di natale alle mie amiche coi dischi di parenti e amici che non avrei mai potuto comprare, con le copertine fatte a mano e le liste dei brani che non mi venivano mai bene perché ho sempre scritto troppo grande. le compilation da gita, da ascoltare col walkman. e poi le cassette che mandavo al mio amico paolo quando stava a betlemme. in mezzo ci mettevo le canzoni che registravo dalla radio, lo facevamo in tanti, con la complicità dei dj delle radio private, tu facevi una richiesta aggiungendo: per favore, non parlarci sopra, che devo registrare. oppure accendevi un altro registratore, o il giradischi. chissefrega della qualità, la qualità stava a zero, il contenuto era tutto.
quindi... ciao, lou, e grazie

Lou Ottens




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