sabato 2 gennaio 2021

Infinito presente 4 - uccidere

In questi giorni di vacanza ho visto parecchi film, la maggior parte dei quali fanno parte della categoria: filmetti romantici di Natale, aborrita da mio marito e dai miei figli. Io invece adoro queste storielle scontate piene di neve, orrendi maglioni con le renne, festoni, biscotti allo zenzero, borse stracolme di regali, babbi natale, elfi e aiutanti vari, la ricerca del perfetto albero di Natale da trascinare a casa, i party aziendali, l'ennesima versione di have yourself a merry little christmas, le cioccolate con i marshmellows che si sciolgono dentro, tutte storie di amori contrastati che inevitabilmente finiscono come tutti sappiamo e vogliamo, con attori e attrici mediamente belli e famosi, più o meno sempre gli stessi, fotografia e battute impeccabili, lo standard dei film americani che rende le serie tv italiane, ma non solo, dei prodotti di serie C.
ma, come ho detto, agli uomini di famiglia questi film non piacciono, per cui tocca alternarli a cose tipo fast and furious, mission impossible, terminator, joker, batman e supereroi vari.
l'altra sera cercando qualcosa che potesse andare bene un po' a tutti abbiamo guardato un film italiano, la ragazza della nebbia, scritto e diretto da Donato Carrisi.
Non sto qua a scrivere la trama, e non spoilero niente, ma questo film (e penso pure il libro da cui e tratto, dello stesso Carrisi) è quello che io chiamo un film disonesto.
troppe cose non risolte, troppe forzature. se mi vuoi angosciare, lo devi fare senza questi trucchetti del mestiere, oltretutto usati pure male. così è troppo comodo.
perché qui si tratta di ammazzare qualcuno per soldi.
e mentre nei filmetti onesti che guardo io, lo sterotipo è la regola, qua si vorrebbe fare della psicologia a buon mercato. non solo lanciare un j'accuse al furore mediatico che assoggetta anche le forze dell'ordine, ma indagare anche le motivazioni del male, scandagliare l'orrore, fare un giro all'inferno e tornare.
se vuoi farlo, devi essere un po' più bravo di così, caro carrisi.
perché come ho letto stamattina nel libro che sto leggendo, Cervello senza limiti, che si occupa di sostanze nootrope, ovvero che agiscono sul sistema nervoso migliorando le capacità cognitive, come concentrazione e memoria,
«L’antropologia dimostra che non siamo naturalmente propensi alla guerra», (...) «È molto difficile superare il confine e uccidere un altro essere umano. Il punto è trasformare una persona civile in un assassino senza riportare un impatto psicologico troppo forte.»
Rossi Mason, Johann. Cervello senza limiti (Italian Edition) (p.51). Codice Edizioni. 

uccidere un altro essere umano è molto difficile. soprattutto, come un po' per tutte le cose, la prima volta.
e puoi pianificare come vuoi, ma non sarai più lo stesso.
e non sto neanche a perdere tempo sull'assurdità di un serial killer che smette di colpo di ammazzare e cambia vita, perché questo è davvero troppo. se non sapevi come risolvere la storia, lasciala aperta.
a me non piace, ma almeno non ti rendi ridicolo.
visto che sono in argomento, anche l'ultimo film di checco zalone è disonesto.
ma non vale neanche la pena di parlarne. chissà perché è così difficile far ridere.





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