sabato 16 gennaio 2021

think pink 16 - una ragazza

oggi sono andata a prendere il giornale. mentre uscivo, è entrata una coppia padre-figlia, la giornalaia aveva già il giornale in mano, un cliente fisso.
la ragazzina aveva in mano un libro, e continuava a leggere mentre il padre prendeva il giornale. ha continuato a leggere mentre uscivano, e camminava leggendo. il padre le ha messo la mano sulla spalla, e se ne sono andati a piedi.
ho pensato che finché c'è una bambina che legge camminando, beh, c'è ancora speranza.
leggeva stephen king, un volume di una serie per ragazzi. ma non si può avere tutto, del resto.



domenica 10 gennaio 2021

ma l'amore che cos'è 11 - un abisso

 

Al telefono, quando non c'erano i cellulari.

Lui: C'è un abisso tra di noi.

Lei: Lo so.

parlavamo del più e del meno, di niente, in realtà. stavamo insieme da... boh, una settimana che per me era una vita. forse è in quel momento che ho capito che lo amavo. per lui era una delle tante frasi ad effetto. non si è neanche accorto quanto fosse vera. ma l'aveva detta. senza capire, aveva capito. c'era un abisso tra di noi. un abisso di cultura, status sociale, sensibilità, esperienze di vita, interessi. 

Lei: dobbiamo stare attenti a non caderci dentro.

dopo una settimana, poco più, lui si è stufato. mi ha detto così.
ma io avevo quell'abisso incollato addosso.

Per la Befana mi sono regalata Tutte le poesia di Wisława Szymborska.
tra parentesi, è ovvio il motivo per cui i polacchi sanno tante lingue: dopo che hai imparato questa, il resto è una passeggiata.
e aprendolo a caso, come mi piace fare coi libri di poesia, ho trovato questi versi:

...

Già, anche noi sappiamo dividerci in due.
Ma solo in corpo e sussurro interrotto.
In corpo e poesia.

Da un lato la gola, il riso dall'altro,
un riso leggero, di già soffocato.

Qui il cuore pesante, là non omnis moriar,
tre piccole parole, soltanto, tre piume d'un volo.

L'abisso non ci divide.
L'abisso circonda.

 

Wisława Szymborska, La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi 2009, p. 319

 

 



mercoledì 6 gennaio 2021

ognuno riconosce i suoi 37 - le quattro del mattino

Sono le 4 del mattino - Bigodino

LE QUATTRO DEL MATTINO

Ora dalla notte al giorno.
Ora da un fianco all'altro.
Ora per i trentenni.

Ora rassettata per il canto dei galli.
Ora in cui la terra ci rinnega.
Ora in cui il vento soffia dalle stelle spente.
Ora del chissà-se-resterà-qualcosa-di-noi.

Ora vuota.
Sorda, vana.
Fondo di ogni altra ora.

Nessuno sta bene alle quattro del mattino.
Se le formiche stanno bene alle quattro del mattino
- le nostre congratulazioni. E che arrivino le cinque,
se dobbiamo vivere ancora.

 

Wisława Szymborska, La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi 2009, p. 91

Wisława Szymborska./ Página web de la autora.


sta poesia, che ho trovato aprendo a caso il libro che mi ha portato la befana, che poi sarei sempre io, ho scoperto che è citata sul web una miriade di volte. come del resto le quattro di mattina.
Pare che le quattro di mattina siano un'ora molto gettonata, per svegliarsi. e non solo. per finire cose importanti come il discorso alla nazione, per ammazzarsi, e molti altri eventi.
comunque io mi sveglio un sacco di volte alle quattro.
ho letto da qualche parte che, per la medicina cinese, a seconda dell'ora in cui ti svegli si capisce che disturbo hai. quattro del mattino, il problema sono i polmoni. emotivamente, i polmoni sono. collegati a tristezza, depressione, preoccupazioni.
evidentemente, siamo in tanti che hanno pensieri e ci svegliamo alle 4 di mattina.


sabato 2 gennaio 2021

ognuno riconosce i suoi 36 - vivere

 



Vivere è stare svegli
e concedersi agli altri,
dare di sé sempre il meglio,
e non essere scaltri.
Vivere è amare la vita
con i suoi funerali e i suoi balli,
trovare favole e miti
nelle vicende più squallide.
Vivere è attendere il sole
nei giorni di nera tempesta,
schivare le gonfie parole,
vestite con frange di festa.
Vivere è scegliere le umili
melodie senza strepiti e spari,
scendere verso l'autunno
e non stancarsi d'amare.

[Angelo Maria Ripellino, Poesie. 1952-1978, Torino, Einaudi 1990, p. 21]


Infinito presente 4 - uccidere

In questi giorni di vacanza ho visto parecchi film, la maggior parte dei quali fanno parte della categoria: filmetti romantici di Natale, aborrita da mio marito e dai miei figli. Io invece adoro queste storielle scontate piene di neve, orrendi maglioni con le renne, festoni, biscotti allo zenzero, borse stracolme di regali, babbi natale, elfi e aiutanti vari, la ricerca del perfetto albero di Natale da trascinare a casa, i party aziendali, l'ennesima versione di have yourself a merry little christmas, le cioccolate con i marshmellows che si sciolgono dentro, tutte storie di amori contrastati che inevitabilmente finiscono come tutti sappiamo e vogliamo, con attori e attrici mediamente belli e famosi, più o meno sempre gli stessi, fotografia e battute impeccabili, lo standard dei film americani che rende le serie tv italiane, ma non solo, dei prodotti di serie C.
ma, come ho detto, agli uomini di famiglia questi film non piacciono, per cui tocca alternarli a cose tipo fast and furious, mission impossible, terminator, joker, batman e supereroi vari.
l'altra sera cercando qualcosa che potesse andare bene un po' a tutti abbiamo guardato un film italiano, la ragazza della nebbia, scritto e diretto da Donato Carrisi.
Non sto qua a scrivere la trama, e non spoilero niente, ma questo film (e penso pure il libro da cui e tratto, dello stesso Carrisi) è quello che io chiamo un film disonesto.
troppe cose non risolte, troppe forzature. se mi vuoi angosciare, lo devi fare senza questi trucchetti del mestiere, oltretutto usati pure male. così è troppo comodo.
perché qui si tratta di ammazzare qualcuno per soldi.
e mentre nei filmetti onesti che guardo io, lo sterotipo è la regola, qua si vorrebbe fare della psicologia a buon mercato. non solo lanciare un j'accuse al furore mediatico che assoggetta anche le forze dell'ordine, ma indagare anche le motivazioni del male, scandagliare l'orrore, fare un giro all'inferno e tornare.
se vuoi farlo, devi essere un po' più bravo di così, caro carrisi.
perché come ho letto stamattina nel libro che sto leggendo, Cervello senza limiti, che si occupa di sostanze nootrope, ovvero che agiscono sul sistema nervoso migliorando le capacità cognitive, come concentrazione e memoria,
«L’antropologia dimostra che non siamo naturalmente propensi alla guerra», (...) «È molto difficile superare il confine e uccidere un altro essere umano. Il punto è trasformare una persona civile in un assassino senza riportare un impatto psicologico troppo forte.»
Rossi Mason, Johann. Cervello senza limiti (Italian Edition) (p.51). Codice Edizioni. 

uccidere un altro essere umano è molto difficile. soprattutto, come un po' per tutte le cose, la prima volta.
e puoi pianificare come vuoi, ma non sarai più lo stesso.
e non sto neanche a perdere tempo sull'assurdità di un serial killer che smette di colpo di ammazzare e cambia vita, perché questo è davvero troppo. se non sapevi come risolvere la storia, lasciala aperta.
a me non piace, ma almeno non ti rendi ridicolo.
visto che sono in argomento, anche l'ultimo film di checco zalone è disonesto.
ma non vale neanche la pena di parlarne. chissà perché è così difficile far ridere.