il dibattito dentro e fuori la chiesa cattolica
degli ultimi tempi mi sta creando grande disagio. perché io, in genere, mi
sento sempre da un'altra parte. una parte che, di solito, è la mia, e basta.
anche sul matrimonio dei preti.
la cosa che, lo dico, mi disgusta, in tutta sta
faccenda è l'idea di donna che ne viene fuori. o meglio, che sta sotto. perché
fuori, non viene proprio niente. la donna come un benefit.
perché si parla di matrimonio dei preti come
fosse un diritto negato.
faccio una premessa, che a me sembra quasi ovvia,
ma di ovvio, io lo so bene, non c'è niente. una premessa su chi è il sacerdote.
il sacerdote, il consacrato. il sacerdote è,
nelle varie religioni, colui che offre sacrifici.
per noi cattolici, il sacrificio offerto dal
sacerdote è Cristo stesso, offerto come sacrificio sommo e gradito a Dio Padre
per la salvezza dell'umanità. la celebrazione della santa messa.
il sacerdote non è un catechista. non è un
assistente sociale. non è un consolatore. non è un missionario. cioè, è ANCHE
tutto questo, o anche no. ma la sua vocazione precipua, quello per cui è
sacerdote, è celebrare la santa messa e amministrare gli altri sacramenti, in
particolare assolvere i peccati.
adesso invece, vista anche la penuria di preti,
la messa è diventato un impegno tra tanti.
ricordo una discussione col giovane cappellano fresco
di seminario appena arrivato in parrocchia, convinto, evidentemente da qualcuno
più esperto di lui, che saremmo in breve arrivati alle messe senza prete, nelle
parrocchie un po' isolate, con molti anziani. Si fa una lettura, un ministro
straordinario che distribuisce le ostie precedentemente consacrate, ci diamo
una bella benedizione e via a casa contenti.
c'è una figura biblica potentissima, al riguardo
dei sacerdoti, che mi si para davanti in tutta la sua enorme forza: Mosè che
prega con le mani alzate, e quando per la stanchezza le mani gli cadono lungo i
fianchi, sono i suoi fratelli a tenergliele alzate. non si possono mettere al
posto suo. gli tengono su le braccia, perché quando gli cadono le braccia,
l'aiuto del Signore viene meno. le cose si mettono male, per gli ebrei.
il sacerdote è figura di Cristo inchiodato alla
croce con le braccia aperte.
ora, chi si fa prete diventa questo. non è solo
l'offerta della propria vita a Dio, come fanno i consacrati uomini e donne. è
scegliere il servizio del tempio. è scegliere di offrire il sacrificio gradito
a Dio, e cercare di esserne degni, per la salvezza del mondo.
il nocciolo è questo: devi credere che il Signore
chiami te, povero cristiano, per salvare il mondo attraverso i sacramenti.
E poi vado alla riunione in parrocchia e il mio
parroco dice che il nostro problema, della nostra parrocchia, sono i
sacramenti. sì, quelli che per me sono il dono della Chiesa per la salvezza del
mondo. siamo sempre lì a pensare ai sacramenti e basta. te credo, gli ho detto,
ci avete costretto a questa pagliacciata della prima comunione in prima media,
ma del resto, io lo so, vorrebbero il battesimo a diciott'anni, a loro piace
avere a che fare con gli adulti, i bambini non capiscono niente, non possono
capire l'eucarestia, come se loro l'avessero capito, ma chi lo capisce, un
mistero così grande??? forse invece solo i bambini lo possono capire!!!! i
bambini piccoli, che, come ha detto Gesù, vogliono andargli vicino. e che
dovrebbero essere il nostro esempio di sequela.
dall'altra parte ci sono i tradizionalisti, per
cui il problema della chiesa è che è troppo femminilizzata.
uno, un vescovo, aveva anche proposto dei rosari
da battaglia, fatti di palle di ferro, da veri uomini!!!
le nostre chiese piacciono solo alle vecchie
catechiste! e basta co ste chierichette! basta co ste beghine!!!! gli uomini,
in chiesa, sono a disagio!!! evvai coi rigurgiti di machismo kattoliko.
all'ultima cena le donne non c'erano mica, manco la Madonna! che non so se lo
sanno, questi, com'è la cena ebraica della Pasqua. Quando ci sono ste
discussioni qua, dico sempre: ma chi è che l'ha cucinata, l'ultima cena? san Pietro????
eh ma la Madonna stava in un'altra stanza, gliel’ha detto non so che santa che
ha avuto un'apparizione.
a uno di costoro che sostengono che la chiesa è
troppo femminilizzata, che poi vogliono dire effemminata, ho risposto: ma avete
presente Gesù? quello mite e umile di cuore? quello che difende l'adultera, la
prostituta che gli rompe la boccetta di profumo sui piedi, quello che parla con le donne, anche quelle che, oltre a essere donne, sono puttane, o adultere, o miscredenti, o tutte e tre, come la samaritana, che
va a casa di Marta e Maria e si intrattiene con loro (del fratello Lazzaro non si parla neanche)... ma di cosa state
parlando??????? mi ha detto che sono troppo orgogliosa, di pentirmi.
comunque, tornando al matrimonio dei preti,
l'opinione più diffusa è che ovvio che ci sono pochi preti, non possono
sposarsi!
eccerto. come se il matrimonio fosse il sesso. o,
nel migliore dei casi, un antidoto alla solitudine.
uno sarebbe anche disposto a fare il servizio
sacerdotale, ma solo se in cambio può godere dei piaceri del sesso, o almeno
avere una donna (beh, si presume, almeno...) al fianco.
è abbastanza ovvio che chi pensa che il
matrimonio sia la soluzione ai bollenti spiriti maschili, non abbia la benché
minima idea di cosa significhi non dico il il Santo Sacramento del Matrimonio, come lo chiama Foster Wallace (vedi qui) il ma il
matrimonio in generale, un uomo e una donna che decidono di mettersi insieme e
fare una famiglia.
mettiamo che il parroco abbia un figlio
handicappato. o mettiamo due, come una mia carissima amica. mettiamo che
la moglie del parroco lo molli. o mettiamo che il parroco non sopporti più la
moglie. o si rompa le balle dei problemi dei figli. dico le prime due tre cose
che mi vengono in mente. cose di vita quotidiana... di persone normali, partite con
buonissime intenzioni.
ma ste robe qua, i vescovi che fanno i sinodi,
non le sanno???? o pensano che siccome sono preti, oltre che uomini, per loro
sti problemi qua non ci saranno????