ieri, non me lo ricordavo, c'era paolo nori a radiotre a presentare il suo nuovo libro - ma quanti libri scrive???? - che sono stata contenta di sentirlo, anche se un po', ho pensato, dice sempre le stesse cose, che la maggior parte le ho già lette, e io ho questo difetto che mi ricordo abbastanza le cose che ho già sentito, comunque alla fine, dopo la solita storia che lui non riesce a dire certe parole, tipo felicità, o 'ti amo', perché in dialetto parmigiano queste parole non esistono, ha detto, rispondendo a uno scrittore italiano che ha detto che lui, paolo nori, dovrebbe scrivere in italiano, ha detto che
in realtà io scrivo in italiano, ma è un italiano molto connotato dal punto di vista spaziale, è l'italiano che si parla a parma, e nel libro mi è venuto da dire che io il pozzo dei miei sentimenti io l'ho scavato a parma, e quando devo scrivere, cioè lavorare coi miei sentimenti, devo tornare lì e buttare giù il secchio in quel pozzo lì che ho scavato a parma.
che io ho pensato: ecco perché ti adoro, paolo nori. che qua, attaccato a casa mia, che siccome è una casa parrocchiale ci viene della gente a stare, delle volte, adesso c'è un gruppo di ragazzi che vengono da tutta europa a fare un corso di scrittura creativa e devono scrivere un racconto collettivo, presumo in inglese, e io quando l'ho sentito ho pensato: mah.
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