mercoledì 30 settembre 2015

onde del destino

aldo palazzeschi, non lo so come mai, ma a me, come poeta, non mi è mai piaciuto più di tanto, e devo dire che anche le sorelle materassi, che sì, è un grande romanzo, di un'ironia feroce, ma io, non so, non sono mica riuscita a sopportarlo, neanche quando lo sentivo alla radio.  e invece a diego gli piace così tanto che al figlio, di secondo nome, gli ha messo aldo, che effettivamente, aldo, non è che sia un gran nome, abbiamo convenuto. me l'ha detto oggi al supermercato, l'ho speronato nella corsia delle acque minerali,  devo prendere i pannolini e non so cosa, mi ha detto, alla cassa aveva tre scatoloni che mi ha riempito il carrello per portarli fuori. credo che a parte la passione per la letteratura e vasco rossi, di cui ho trovato poco tempo fa una delle cassette che mi aveva prestato e che non gli ho più restituito, ci sia veramente poco che ci unisce, eppure, non so come mai, saranno stati non so quanti anni, che non ci vedevamo, ma è sempre come se fosse stato ieri, che parlavamo, scherzando, di libri, di amori, delle cose importanti della vita, come se l'importante fosse altro, e a noi non interessasse per niente.
poi sono salita in macchina, e quando ho girato la chiave è partita la radio, e stavano suonando la terza sinfonia di brahms, che è la mia preferita, solo che stavano facendo il quarto movimento, e il mio preferito è il terzo, comunque sia, ho pensato, che musica incredibile, queste sì che sono le onde del destino, altro che lars von trier.

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