mercoledì 12 novembre 2014

una petizione che ho firmato


le vittime dell'agguato di via fani

ieri alla radio ho sentito un regista che non conoscevo, ulderico pesce, che parlava del suo ultimo lavoro, ora in scena a trieste, sulla storia del rapimento e uccisione di aldo moro. si intitola moro, i 55 giorni che cambiarono l'italia, un lavoro scritto dallo stesso pesce con la collaborazione del giudice imposimato, che condusse le prime indagini sulla vicenda.
 le solite cose che ormai mi vado ripetendo anch'io come tanti da anni: chi c'era in via fani, che ci faceva quello dei servizi segreti, e soprattutto: chi ha davvero ucciso moro? pesce ha lanciato una raccolta di firme, a cui si può aderire nel suo sito a questo indirizzo:
http://www.uldericopesce.it/index.php?option=com_petitions&view=petition&id=47 per chiedere la desecretazione di tutti i documenti sull'assassinio di moro e della sua scorta.
ma sono scoppiata a piangere quando pesce ha denunciato il fatto che la lapide in via fani, dove sono stati assassinati alle ore 09:00 del 16 marzo 1978, l'autista di moro, appuntato dei carabinieri Domenico Ricci, 42 anni, il responsabile della sicurezza, maresciallo dei carabinieri Oreste Leonardi, 52 anni, e gli agenti della scorta di moro: la guardia di Pubblica sicurezza Giulio Rivera, 24 anni, il vicebrigadiere di Pubblica sicurezza Francesco Zizzi, 30 anni, e la guardia di Pubblica sicurezza Raffaele Iozzino, 23 anni, la lapide che ricorda questi servitori dello stato, che andavano volontariamente incontro alla morte ogni giorno perché non avevano macchine blindate, e lo sapevano, questa lapide sta a livello del marciapiede, e i cani ci pisciano sopra. la petizione chiede anche questo, che la lapide venga alzata, insieme alla memoria di queste persone, il cui omicidio è rimasto impunito.
tutti i brigatisti ritenuti responsabili per questi fatti sono liberi o, come gallinari, sono morti a casa loro da uomini liberi. uno ha un ristorante in nicaragua.

la targa che ricorda la strage in via fani

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