sabato 12 luglio 2008

RITORNO A PADOVA

la settimana dopo la nascita di Bruno Mario ero andata in segreteria a Padova per sapere di che morte dovevo morire. o se per caso ero già morta. avevo sempre rimandato questo momento proprio per la paura di sentirmi dire: mi dispiace, è finita. Il fatto è che io una decina di anni fa ho finito gli esami previsti dal mio piano, e poi basta.
gli esami restano lì, non me li tocca nessuno. invece adesso hanno fatto quella porcata dei nuovi ordinamenti, e se non mi laureo entro il 2010 sono fuori. avevo pensato anche di trasferirmi in un'altra università, ma magari dove vado 'storia della critica' o 'teoria e metodologia generale della letteratura' non ci sono, e magari non me li riconoscono. insomma troppi casini. devo starmene lì, e pure col mio vecchio relatore, quello che la prima volta che gli ho portato qualcosa mi ha chiesto "Ma lei l'ha mai letto un libro?"
giovedì ci sono andata. la rassegnazione, la disperazione che mi spingevano non sono riuscite a soffocare l'ansia. cosa gli dirò, cosa mi dirà. so già che darò il peggio di me.
è incredibile, al Maldura non è cambiato niente. gli stessi bidelli, le stesse impalcature in biblioteca, gli stessi muri scrostati, le bacheche stracariche di annunci, libri, case, feste studentesche.
e poi quello che ce l'ha col mio sorriso: l'altra volta era 'amaro', stavolta... stavolta è 'ironico', 'come forse anche il mio, del resto, e sa, se si scontrano...'
mi ha prestato un libro, una poetessa: anna maria carpi. a primo sguardo mi è sembrata interessante, poi ho capito che lo è veramente, mi sono portata il libro a letto, e quando Mauro mi ha chiamata, ho provato a parlargliene, e gli ho letto dei versi -sono una pessima lettrice di poesia, purtroppo.
sono il tipo di versi che potrei scrivere io, se ne fossi capace ovviamente.
...
So scrivere, ho una certa mia maniera,
ma tutti sanno scrivere,
ho una casa decente e faccio inviti,
ho un matrimonio in cui si va d'accordo
sulla guerra in Irak, non su me stessa-
nessuno può capire la stortura
che significa scrivere, impossibile-
...

dall'altra parte del filo un silenzio imbarazzato, tentativi di scuse. ma non importa, gli ho detto io, del resto sarebbe lo stesso se tu ti mettessi a parlarmi dei tuoi contratti sui casali dell'alto medioevo...
o forse no.

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