stasera sono uscita tardi a portare fuori la plastica. in piazza non c'era più nessuno, la pizzeria era chiusa. c'era però un leggero vento tiepido, ho chiuso gli occhi, ho aperto le braccia al vento, e sono stata lì un po' a pensare a quanto meravigliosa sia, la vita, e di quanto fossi grata di poter essere lì, per qualche secondo, da sola, a godere di questa cosa meravigliosa, solo io, tutti dentro le loro case, magari col loro condizionatore, e quel vento era tutto per me.
domenica a messa il prete ha posto una domanda da lui definita provocatoria: ma chi è oggigiorno che pensa alla vita eterna, alla mattina si alza e pensa alla vita eterna???
e io ho guardato di sbieco i miei figli, e ho intravisto un piccolo mezzo sorriso che forse vedevo solo io, e ho sentito che rispondevano, nella loro testa, al prete: mia madre ha una notifica, alle 8 ogni mattina, una nota di keep che dice 'ricordati che devi morire'.
sì perché io me lo sono segnata, che devo morire.
e l'altra mattina, stavo nel lettino del pronto soccorso, ormai era sicuro che qualcosa di sballato, il mio cuore, ce l'aveva (era l'infarto, ma ancora non lo sapevo per certo), ero lì dalle undici della notte prima, elicotteri che vanno e vengono, voci concitate, telefonate, parenti, barelle, le infermiere/oss che si mettono sul lettino per 5 minuti di settimana enigmistica, la normale routine di un pronto soccorso di un grande ospedale, immagino, io stavo lì per vedere come andava, un prelievo ogni 3 ore, dormire e continuare a svegliarsi per gli aghi o un nuovo prelievo, o il tampone, o l'ecocardio alle 6 di mattina, era l'alba, insomma ero in uno stato abbastanza confusionale, i muri del ps sono giallini, i corridoi azzurri, quelle luci che vedi nei film sopra la faccia quando portano uno in barella sono proprio così, accecanti, e quella notifica, alle 8, non avevo idea che fossero le otto, non c'erano finestre, comunque sembra strano ma a me quella notifica mi ha confortato, sapere che, anche oggi, anche l'altra mattina, sì, devo ricordarmi che devo morire, ma non sono morta neanche oggi, perché mi sento bene e sono in un pronto soccorso, e l'elettrocardiogramma è a posto, io sono a posto, ho sonno, gli aghi nei polsi non mi fanno dormire, ma va bene, magari potevo morire, sempre meglio ricordarselo.
le cose hanno tutta un'altra prospettiva, se ti ricordi che devi morire, e sai che ancora non sei morta.