domenica 18 gennaio 2015

colori incerti


c'è stato un tempo, quando ero una ragazzina, che leggevo solo gialli. mia madre era iscritta a uno di quei club di lettori che vendono libri per corrispondenza, l'altra sera a casa di un amico ho visto che esistono ancora, che dicono che ti fanno gli sconti, poi finiva che doveva prendersi il libro del mese, che non gliene fregava niente, e insomma a un certo punto, a fatica, se n'è tirata fuori, ma è rimasta la libreria piena di quei libri con la sovraccoperta che ho rivisto in tante case, e anche nei mercatini dell'usato, libri che per la maggior parte io, che leggevo tutto quello che mi capitava a tiro, non ho mai letto, e poi c'erano dei volumoni grossi, che io invece divoravo, quelli mia madre li aveva scelti lei, erano raccolte di gialli. agatha christie, sopra tutti. la mia preferita era miss marple. lei e il suo lavoro a maglia. così british, che già allora, avevo un debole per tutto ciò che era inglese. mi piaceva anche poirot, ma meno, perché la sua maniacalità non mi appartiene, non mi è mai appartenuta. e poi c'era lui, il commissario maigret.
e poi, chissà quando, chissà perché, ho smesso, coi gialli.
un po' perché sono finiti i libroni. un po' perché in tv c'erano ellery queen e il tenente colombo, forse. un po' perché a scuola ho cominciato a leggere hemingway e dostoevskij, forse. non lo so. un po', forse, perché quando ho provato a leggere altra roba, capivo sempre troppo presto dove si andava a finire. allora meglio il tenente colombo, che sai dall'inizio chi è stato, e tutto il divertimento sta nel vedere come il tenente tesse la sua sottile tela di ragno. o jessica fletcher, col suo improbabile americanissimo paesino del main dove non succede mai niente se non che ogni giorno ammazzano qualcuno.
montalbano, tutti che morivano dietro a sto montalbano, una volta ho provato a guardarlo anch'io, hai visto mai, il caso del cane di terracotta, era, che l'avevo capito dall'inizio sta storia del cane, e lui niente, mezzora di telefilm a brancolare nel buio, è il caso proprio di dirlo, ma che non l'avete fatto, il liceo, voi, ah, commissario???
l'alligatore di carlotto, mi è piaciuto un sacco. quello sì. ma erano storie che sapevo. la sua, quella di felicetto maniero, sereno castelli, l'ha chiamato nel libro.
insomma, per dire che quando le mie amiche bibliofile all'unisono mi hanno detto che dovevo assolutamente leggere le storie del commissario ricciardi, ho detto ok, le leggo, le leggo, ma intanto pensavo: ma che c'ho tempo da perdere a leggere i gialli, io?, che io, il tempo da star dietro ai gialli non ce l'ho più, amiche mie. ma sono andata in biblioteca, che non mi ricordavo manco il nome, quasi, di quello, di giovanni, de giovanni, mi pareva na roba del genere. era una serie delle stagioni. dai e dai, li ho trovati, i libri, ma vengono da altre biblioteche, tocca aspettare.
ne è arrivato uno, che non è il primo. pare il secondo, ma mica posso aspettare che quelli si degnino di mandarmi gli altri, così comincio a leggere: la condanna del sangue. ti piacerà, il commissario ricciardi. no che non mi piace, a me, il commissario ricciardi. poi viene fuori pure che vede i morti, e quelli gli parlano. annamo bene, ho pensato, ma ho continuato a leggere, perché a me, non c'è niente da fare, le storie mi piacciono, e voglio sapere come va a finire. è come una droga.
c'è pure un sottoposto, il brigadiere maione, che subito mi fa venire in mente subito quel mezzo deficiente di assistente di montalbano, invece è meglio, mi pare, mica scemo, semplice, forse, ma mica scemo, me lo vedo un po' come il maresciallo frassica, ma meno scemo anche di quello, beh, insomma, volevo dire che il libro l'ho finito, e c'è un bel colpo di scena, che mi è piaciuto, anche se un po' troppo psicanalitico, forse, e poi ce n'è un altro, molto più piccolo, che mi è piaciuto anche di più, perché a me, ormai, mi piace che le cose vadano a finire bene, nei libri almeno, che ci siano persone, nei libri almeno, che credono che l'amore esiste, e che a volte, basta poco, davvero poco, un poco che diventa tutto.
alla prossima, commissa'.

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